Ultrasuoni per la cellulite: come funzionano
Oggigiorno vi sono degli inestetismi che affliggono maggiormente le donne o gli uomini, creando dei veri e propri scompensi a livello psicologico. La maggior parte delle donne infatti, soffre del disturbo legato ad un livello di ritenzione idrica molto elevato, che causa la rinomata cellulite. Nonostante questa si possa presentare in diverse zone del corpo, le parti solitamente più affette sono i glutei e le cosce. Il problema della cellulite inoltre, si può presentare a qualsiasi età, iniziando già nel periodo post adolescenziale.
Inizialmente questo inestetismo poteva essere lievemente eliminato attraverso l’applicazione di creme specifiche, che offrivano però risultati finali troppo poco evidenti e soddisfacenti. Dall’altra parte, non sono molte le donne disposte a sottoporsi ad operazioni chirurgiche vere e proprie, che comportano spese economiche elevate ed un periodo di convalescenza non troppo breve. Grazie allo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate però, ad oggi è possibile ridurre visibilmente la presenza della buccia d’arancia attraverso trattamenti poco invasivi e al contempo efficaci. Uno di quelli che al momento risulta maggiormente utilizzato è il trattamento a base di ultrasuoni.
Come funzionano gli ultrasuoni per la cellulite
Innanzitutto bisogna sottolineare che vi sono due diversi tipi di ultrasuoni: quelli applicati dal medico, e quelli applicati dall’estetista. Le differenze principali che intercorrono tra questi riguardano la potenza emessa dall’ultrasuono e la tipologia di farmaci iniettabili. Senza andare troppo nello specifico, gli ultrasuoni per combattere la cellulite effettuati nei centri estetici possono essere soddisfacenti per combattere livelli lievissimi di questo inestetismo, mentre per quelli più gravi ed evidenti è assolutamente consigliabile rivolgersi ad uno specialista. Ancora prima di parlare del trattamento in sé, è opportuno prendere un appuntamento conoscitivo con il dottore, che avrà la possibilità di interfacciarsi con la situazione della paziente. Il trattamento infatti, è personalizzato in base alla gravità dell’inestetismo, dall’ampiezza della zona e dall’età della paziente. Nel corso dell’appuntamento quindi, il medico avrà l’opportunità di spiegare le specifiche del trattamento che andrà ad effettuare, le tempistiche per ottenere i risultati ed il numero di sedute necessarie.
Il trattamento con ultrasuoni per la cellulite ha un durata che può variare da 30 a 60 minuti, in base all’ampiezza della zona e alla gravità dell’inestetismo da trattare. Gli ultrasuoni vengono emessi con un macchinario apposito, che nel momento in cui viene applicato sulla pelle emette onde sonore a bassa frequenza, in grado di raggiungere gli strati più profondi dell’epidermide. Gli ultrasuoni infatti, che presentano una potenza di 3 mHZ, provocano una penetrazione di circa 2-3 cm, che risultano essere praticamente impercepibili. La sensazione che viene percepita durante il trattamento è di una temperatura elevata, un calore dovuto all’emissione continua di ultrasuoni, che comunque non provoca nessun dolore eccessivo.
La presenza del calore ha un effetto di vasodilatazione sul corpo che consente al sangue di passare in maniera più fluida e veloce, distruggendo così le cellule adipose. Durante il trattamento, all’interno della massa grassa si vengono a creare delle bolle che vengono neutralizzate, mentre le scorie restanti vengono espulse dall’organismo tramite i liquidi; per i casi più gravi vi è anche la possibilità che vengano inoculati alcuni farmaci in grado di attuare un maggior scioglimento delle cellule adipose. Il trattamento risulta comunque molto preciso, in quanto le onde sonore vengono emesse solamente nelle zone interessate, senza andare ad attaccare i tessuti circostanti.
Il post-trattamento
Poiché il trattamento ad ultrasuoni per la cellulite non è assolutamente invasivo, non vi sono controindicazioni gravi in cui si può incorrere. Tuttavia vi sono delle precauzioni da osservare per far sì che il periodo successivo al trattamento non presenti alcun tipo di complicanza. Per i primi 5 giorni successivi alla seduta infatti, è altamente consigliato che la paziente non faccia sforzi eccessivi e che si mantenga a riposo, riprendendo le normali attività -tra cui il lavoro- dalla settimana successiva. Questo almeno, è il consiglio più indicato per quanto riguarda la prima seduta, mentre a partire dalla seconda i tempi di guarigione potrebbero accorciarsi. Ad ogni modo, subito dopo il trattamento viene prescritto alla paziente un anti-infiammatorio evitare qualsiasi sorta di fastidio o dolore nel periodo di guarigione.
L’effetto principale al quale si potrebbe andare incontro è quello di notare una stanchezza ed un senso di spossatezza anormale, ma che in questo caso non deve destare troppa preoccupazione. Per quanto riguarda il risultato finale, vi è un numero di sedute alle quali sottoporsi per far sì che l’obiettivo venga raggiunto; il numero dei trattamenti però, è specifico per ogni caso. Ad ogni modo, di norma, per uno stadio definito medio sono necessarie circa 10 sedute, spalmate singolarmente sul periodo di una settimana. Per far sì che i risultati vengano mantenuti nel corso del tempo, i principali fattori che devono essere tenuti sotto controllo sono sicuramente l’alimentazione e l’idratazione, cercando di mantenere una media di 2 lt di acqua al giorno per consentire una buona eliminazione delle scorie.
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