Cavitazione medica: cos’è
Al giorno d’oggi sempre più uomini e donne risentono delle problematiche legate all’eccesso di adipe e, di conseguenza, della rinomata buccia d’arancia. In particolare, i cuscinetti di adipe, si presentano maggiormente nella zona dell’addome e dei fianchi, ma possono arrivare a colpire facilmente anche le gambe e i glutei. Se da una parte è vero che l’alimentazione gioca un ruolo importante, dall’altra bisogna anche tenere in considerazione i fattori genetici, che non sono da meno.
Vi sono molte persone predisposte a sviluppare massa adiposa senza avere delle abitudini alimentari sregolate, e questo crea molto sconforto, oltre che un problema a livello psicologico. Se fino a poco tempo fa vi erano poche e costose tecniche, ad oggi c’è un trattamento che si sta diffondendo con molta rapidità, poiché meno invasivo ma allo stesso tempo efficace: la cavitazione. Prima di cominciare però, ci teniamo a sottolineare che non tratteremo la cavitazione estetica, ovvero la tecnica utilizzata nei centri di bellezza, ma parleremo della cavitazione medica.
Cos’è la cavitazione medica
La cavitazione medica è un trattamento non invasivo della medicina estetica che viene sempre più utilizzato per ripristinare la silhouette. Questo include anche una riduzione importante della cellulite, che si sviluppa laddove non si riesce ad eliminare il grasso in eccesso. Grazie alle sedute di cavitazione medica quindi, è possibile andare ad eliminare l’accumulo di adipe in diverse zone del corpo, specie quelle più soggette. Affinché i risultati siano soddisfacenti e visibili, è opportuno intervenire nell’immediato, senza attendere che i cuscinetti di adipe diventino troppo spessi.
Questo perché la cavitazione medica garantisce risultati ottimali medio-sottili di adipe localizzato, mentre per quelli troppo spessi vi è bisogno di seguire una dieta che consenta di perdere il peso in eccesso prima di sottoporsi al trattamento. Allo stesso modo, la cavitazione medica risulta essere un ottimo alleato per la distruzione del nuovo adipe, mentre, l’adipe di vecchia data, potrebbe risultare resistente al trattamento, proprio perché localizzato in quella zona del corpo da diverso tempo.
Nel momento in cui ci si sottopone alla cavitazione medica, si va a ripristinare il sistema di circolazione attraverso l’ossigenazione dei tessuti, fondamentale per eliminare i liquidi in eccesso. In particolare, questo compito viene svolto dal sistema linfatico che, dopo il trattamento, riuscirà in maniera più decisa a drenare i liquidi ristagnati.
Il trattamento della cavitazione
Questa tecnica utilizza ultrasuoni piuttosto potenti che portano all’implosione delle bolle di gas. In sostanza, quando il liquido viene sottoposto all’ultrasuono, subisce un abbassamento di pressione che lo porta a cambiare stato, passando da liquido a gas. Questo processo porta alla naturale creazione di microbolle cariche di energia, che aumentano il proprio volume in un tempo molto breve. In sostanza, quando le microbolle fuoriescono dalla zona di bassa pressione, implodono su se stesse.
La cavitazione medica avviene sia nel liquido che circonda le cellule, sia all’interno delle cellule stesse. Una volta che le gli adipociti vengono eliminati, i lipidi contenuti in essi tornano in circolo, e saranno espulsi grazie all’azione del fegato e dei reni. Questo processo prende il nome di lipocavitazione, poiché avviene all’interno del tessuto adiposo. Per quanto riguarda il trattamento in sé, prima di sottoporsi alla prima seduta è importante stabilire un incontro conoscitivo con il Dott.Amoroso, che potrà valutare la situazione del paziente e stabilire il numero di sedute necessarie per ottenere il risultato desiderato.
Come si svolge il trattamento
Il trattamento della cavitazione medica si svolge senza alcun tipo di anestesia, in quanto praticamente indolore. Durante la seduta verrà applicato un gel molto simile a quello utilizzato durante le ecografie, affinché l’apparecchio possa scorrere più agevolmente sulla pelle. Il macchinario utilizzato, come anticipato poco fa, emette degli ultrasuoni che verranno indirizzati verso la zona interessata, attraverso dei movimenti circolari o perpendicolari.
Tuttavia, esiste anche una modalità, conosciuta con il termine a testa fissa, che consiste nell’applicazione continua dell’ultrasuono in un unico punto, possibilmente molto critico. In questo caso specifico è possibile percepire un aumento di temperatura, del tutto normale. In ogni caso, è importante che nei tre giorni precedenti alla seduta il paziente si idrati a fondo, con lo scopo di aumentare il liquido che circonda le cellule e per assicurare il corretto smaltimento dei lipidi.
Le sedute hanno una durata che varia da mezz’ora all’ora completa, in base alla grandezza della zona da trattare. Per quanto riguarda il numero dei trattamenti, come detto in precedenza, è fondamentale fissare un appuntamento conoscitivo. Indicativamente però, per ottenere buoni risultati, si tende a stare tra le 5 e le 10 sedute, con un intervallo di tempo di 4-5 giorni tra una seduta e l’altra.
Il post-trattamento
Successivamente alla seduta è possibile percepire una sensazione di formicolio nei pressi della zona tratta, del tutto normale. Nei giorni antecedenti il trattamento è fondamentale idratarsi a fondo, di modo da aiutare il processo di smaltimento dei lipidi. Questo infatti, avviene tramite le urine, e di conseguenza è importante bere molta acqua in quel periodo.
Per quanto riguarda il resto, si può tornare alle normali attività sin da subito, anche se, è possibile percepire un lieve fastidio laddove ha agito l’ultrasuono. Inoltre, è anche possibile che si sviluppi un lieve gonfiore, causato dall’eliminazione delle cellule, che tende a svanire nel giro di pochi giorni. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, sottoponendosi alla cavitazione medica da parte di un medico non vi è praticamente possibilità di sviluppare problematiche correlate.
Qualora la forza dell’ultrasuono fosse troppo elevata, è possibile andare incontro a formazione di avvallamenti, eritemi cutanei, forti dolori ed eccessivo rossore. Per questo motivo è fondamentale mettersi nelle mani di un esperto. Infine, questo trattamento è da evitare per le persone che soffrono di problematiche legate al metabolismo, come per esempio il diabete, e per le donne in gravidanza.
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