Peeling chimico contro le smagliature
Le smagliature, che in gergo vengono chiamate striae distensae, sono un inestetismo che accomuna molte donne. Nonostante si presentino maggiormente dopo una gravidanza o sbalzi di peso importanti, le smagliature possono fare la loro comparsa anche sul fisico di ragazze piuttosto giovani. Ad ogni modo, a qualsiasi età si presentino, il desiderio di eliminarle persiste. In medicina estetica sono stati messi a punto diversi trattamenti per ridurne la visibilità.
In questa sede specifica però, ci concentreremo sul peeling chimico antismagliature. Questa pratica infatti, è sempre più conosciuta ed apprezzata tra le donne, che ad oggi hanno un valido alleato per contrastare queste cicatrici permanenti. In breve, questo trattamento prevede l’utilizzo di prodotti esfolianti per riattivare i processi rigenerativi delle zone colpite dalle smagliature.
Peeling chimico: come funziona?
Prima di addentrarci nella spiegazione vera e propria, è bene partire da un presupposto importante. Il peeling chimico nasce come un trattamento ringiovanente. Il modo in cui agisce è piuttosto semplice, in quanto si tratta dell’applicazione sulla pelle di prodotti specifici per il paziente. L’azione di questi prodotti è quella di andare ad esfoliare gli strati superiori della pelle, arrivando, in alcuni casi, fino al derma reticolare medio.
I prodotti in questione infatti, sono a base di acido, il cui compito è quello di rimuovere gli strati superficiali del derma. Ciò che ne consegue è una risposta diretta da parte dell’organismo, che inizierà a riformare il tessuto abraso. In questo modo, vengono prodotte le proteine più importanti della pelle: collagene, acido ialuronico ed elastina. Queste tre sostanze infatti, hanno il compito di dare elasticità, tono e compattezza agli strati cutanei.
Il processo appena descritto, in medicina estetica prende il nome di resurfacing. In sostanza, la pelle viene alterata di modo che l’organismo possa sostituire i vecchi tessuti con quelli nuovi. Il nuovo derma quindi, avrà tutte le caratteristiche di una pelle giovane e strutturata. Trattamenti di questo genere sono molto comuni nel campo della medicina estetica: laser ad anidride carbonica, microneedling e luce pulsata.
Nel caso specifico delle smagliature, l’intento del trattamento in questione è quello di rigenerare i tessuti. La zona che sarà maggiormente soggetta al peeling chimico infatti, è quella che evidenzia la smagliatura. In quella parte specifica della pelle verranno ricostituite l’elastina ed il collagene, di modo da supportare la pelle che ha ceduto alla smagliatura. Il risultato finale è una pelle levigata, data da un appianamento precedente della stessa.
Quali prodotti si utilizzano durante il trattamento
Come anticipato, i peeling chimici prevedono l’utilizzo di prodotti a base di acido, primariamente estratto dalla frutta. Tuttavia, il peeling chimico anticellulite fa eccezione, in quanto potrebbe essere utilizzato dell’acido glicolico. In questo caso siamo di fronte ad una sostanza estratta dalla barbabietola da zucchero, che compone circa il 15% del peeling applicato sulla pelle del paziente. Ultimamente però, sono stati testati dei prodotti con una concentrazione molto più alta, pari al 70%.
Ad ogni modo, la derivazione dell’acido e la sua composizione vengono stabiliti dal medico estetico durante l’appuntamento conoscitivo. A tal proposito, ci teniamo a ricordarne la sua importanza. E’ proprio durante il primo appuntamento che si stabiliranno tutti i dettagli del trattamento ed i risulti che sarà possibile raggiungere.
Una specifica che riteniamo importante fare riguarda l’aggettivo chimico. Questo perché, negli anni più recenti, ci si è sempre di più avvicinati a prodotti naturali. Tuttavia, quelli di cui stiamo parlando, sono altamente efficaci e sicuri, specie dopo i test effettuati. Infatti, ad oggi non sono state riportate complicanze od effetti collaterali riguardo al peeling chimico. Ciò che è importante, è che il trattamento venga effettuato da mani esperte, dopo un’accurata valutazione del tessuto cutaneo.
La qualità dei risultati
Nonostante la medicina estetica faccia passi importanti di anno in anno, le smagliature rimangono un inestetismo piuttosto difficile da trattare. I peeling chimici disponibili al momento infatti, sono ottimi per contrastare le smagliature più scure, ovvero quelle appena formate. Per quelle datate invece, l’azione del peeling è meno invasiva, ed i risultati appaiono più modesti.
Per quest’ultimo caso, alcune ricerche hanno dimostrato una maggior efficacia nell’unione di due trattamenti. Dopo l’applicazione del peeling, può essere utile eseguire un secondo trattamento ambulatoriale, come il laser resurfacing. In questo caso, i prodotti utilizzati si limitano a svolgere un’azione esfoliante superficiale, affinché il laser possa agire più in profondità. Il laser infatti, si caratterizza per una precisione microscopica, concentrandosi solamente sulle aree selezionate dal medico.
In questo modo, la pelle apparirà maggiormente levigata laddove si presenta il solco della smagliatura. Tuttavia, l’eliminazione completa di questo inestetismo è ancora un obiettivo da raggiungere da parte della comunità medica, che ha comunque una visione molto positiva per questo progetto. Ad oggi però, possiamo affermare che, grazie alle tecniche disponibili, i pazienti che si sottopongono a questi trattamenti rimangano molto soddisfatti dei risultati ottenuti.
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